Francesca Ferretti/Il Tirreno

CASCINA. Si formeranno a Cascina i nuovi professionisti del “cinema della realtà”: a partire dal prossimo giugno, la Città del Teatro di Cascina ospiterà il corso di formazione professionale per “Esperto di video documentazione sociale”, presentato ieri all’Università di Pisa. Il corso, riservato a 12 partecipanti di cui 6 donne, si svolgerà da giugno a dicembre e sarà diretto dal regista torinese Daniele Segre. Attraverso i corsi di laurea in “Cinema, musica, teatro” e in “Cinema, teatro, produzione multimediale”, la facoltà di Lettere e filosofia e la Fondazione Sipario Toscana/La città del teatro e dell’immaginario contemporaneo collaboreranno per formare esperti videomaker e autori del settore video-cinematografico interessati a operare nel sociale. Alla presentazione del progetto – per la cui realizzazione è stato fondamentale il contributo della Provincia di Pisa – erano presenti il prorettore per la Didattica, Nicoletta De Francesco, l’assessore provinciale con delega al Lavoro e alla formazione, Anna Romei, il preside della facoltà di Lettere e filosofia, Alfonso Maurizio Iacono, il presidente dei corsi di laurea in “Cinema, musica, teatro” e in “Cinema, teatro, produzione multimediale”, Lorenzo Cuccu, il presidente Maurizio Martini e il direttore artistico Alessandro Garzella (nella foto) per la Fondazione Sipario Toscana e il regista Daniele Segre. «L’obiettivo è formare videomaker capaci di raccontare il sociale», ha dichiarato Cuccu. «Il corso si fonda sulla formula d’insegnamento messa a punto da Segre stesso durante l’esperienza della sua Scuola di video documentazione sociale “I Cammelli” di Torino: Segre può essere considerato un originale continuatore del neorealismo italiano, un autore rigoroso impegnato sul terreno sociale che ha saputo sviluppare un linguaggio tutto suo per documentare la realtà. I ragazzi che frequenteranno il corso avranno un’opportunità di formazione unica, che li porterà a diretto contatto con il territorio, le persone, il mondo delle associazioni e tutti i soggetti che potranno ispirare loro un racconto per immagini: «Alla base del progetto c’è la profonda convinzione dell’importanza della formazione professionale di una figura in grado di confrontarsi con la comunicazione sociale attraverso gli strumenti audiovisivi» hanno aggiunto Martini e Garzella. «Un “cinema della realtà” utile, che diventi uno strumento in grado di scandagliare, descrivere e documentare la realtà, i problemi di vita delle persone e le questioni sociali nella loro complessità». Il professionista che il progetto intende formare è una figura articolata: deve conoscere il “cinema della realtà” e la sua storia e deve dirigere e montare film documentari con sensibilità e professionalità: «Si mira a formare un attento osservatore che si astenga dal dare soluzioni “a priori”, che documenti in piena autonomia e che sia libero da vincoli ideologici» continua Segre. «Il videomaker deve essere anche “giornalista” o “reporter”, ma autore di un cinema di utilità pubblica nel senso più ampio e pieno, che sappia entrare nelle emozioni del pubblico col fine di sensibilizzare su tematiche legate alle realtà poco conosciute». Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.lacittadelladelteatro.it